1. Green Economy come paradigma dell’attuale cambiamento socio-economico
L’economia sostenibile rappresenta uno dei più importanti (se non il più importante) fattori di cambiamento del contesto socio-economico attuale. Rendere il sistema economico sostenibile nel tempo, in grado quindi di perdurare e non degradare le risorse e l’ambiente, rappresenta un’enorme opportunità di sviluppo di lavoro, inteso come la capacità di generare valore per sé e per la collettività. Per questo l’approccio è del tutto trasversale, nell’interpretare il cambiamento, non solo legato a settori prettamente ambientali ma pervasivo nel concepire ogni prodotto o servizio in chiave sostenibile.
2. Green Economy come visione di futuro e attivatore di energie
La green economy rappresenta una chiara visione di futuro dell’attuale fase storica; per tale motivo consente di veicolare le energie verso una finalità condivisa, sostenibile e socialmente responsabile. Ogni grande cambiamento storico è stato caratterizzato da una visione di futuro che potesse traghettare il sistema verso una condizione nuova e migliore. Ci è accaduto con particolare evidenza durante le rivoluzioni industriali o durante la più recente rivoluzione informatica e del web. Una chiara visione di futuro pu catalizzare le energie e muovere il sistema, partendo dal singolo individuo che pu trovare in tale contesto una risposta alla ricerca del senso del proprio agire, l’espressione dei propri valori e fornire il proprio contributo di energia (e lavoro) per uno sforzo condiviso e denso di significato. Quando tale dinamica trova una dimensione collettiva si potenzia esponenzialmente generando il cambiamento auspicato.
3. Trasversalità dell’approccio
L’economia sostenibile riguarda principalmente il come si svolge un’attività piuttosto che il cosa si svolge. Anche il concetto stesso di Green Job è difficilmente categorizzabile perché è riferito ad un processo che riguarda in larga parte la trasformazione di ci che esiste in chiave sostenibile. Per questo accomuna settori apparentemente distanti e inconciliabili: agricoltura, energia, chimica, mobilità, servizi, turismo, cultura, finanza, trasporti ecc… Tale approccio consente di coprire e intercettare la quasi totalità di domanda di orientamento da parte degli studenti.
4. Rispondere al bisogno di orientamento
Gli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori sono chiamati a compiere un’importante scelta per la propria vita: la scelta di cosa fare dopo il diploma (università, mondo del lavoro o altri percorsi formativi). Tale scelta rappresenta un momento estremamente delicato e importante sia per il singolo ragazzo, che pu iniziare un percorso di vita professionale positivo e soddisfacente, sia a livello sociale nel consentire l’espressione delle migliori energie ed evitare che vengano disperse, generando frustrazione o spreco di potenzialità, entusiasmo, energia.
5. Un orientamento terzo rispetto a famiglia, scuola, università
Portare a scuola una visione terza rispetto ai tradizionali soggetti in campo rappresenta un valore aggiunto importante del presente progetto. Gli studenti rischiano spesso di avere dei condizionamenti volontari o involontari da figure di riferimento, quali genitori, familiari, compagni di classe, amici, docenti. Avere uno spazio di riflessione esterno alle dinamiche scolastiche o familiari pu rappresentare un momento di grande apertura del ragazzo, ponendolo nella condizione di essere libero da stereotipi o pregiudizi. Inoltre buona parte delle attività orientative organizzate dalle scuole sono relative a incontri con le università (open day o presentazioni a scuola), rappresentando inevitabilmente una visione parziale delle opportunità disponibili e non un approccio organico e terzo.
6. Dare informazioni sul mondo del lavoro
Un obiettivo è colmare le lacune di conoscenza del mondo del lavoro, mostrando una panoramica di opportunità, con particolare attenzione rispetto ai settori maggiormente in crescita e dal maggior potenziale. Spesso accade che ci siano visioni semplicistiche delle professioni o addirittura molto distanti dalla realtà. In molti altri casi c’è una conoscenza molto ridotta del mondo del lavoro, in cui si conoscono molto poco i diversi settori e professioni.
7. Ascolto
L’approccio è basato interamente sull’ascolto, che trova il proprio apice nel colloquio. Le informazioni fornite o gli aspetti trattati dal professionista sono conseguenza della domanda dello studente e non forniti a priori. Il bisogno di ascolto da parte degli studenti è estremamente significativo, probabilmente il bisogno maggiore riscontrato dall’attività empirica sul campo in due anni di progetto. L’azione che ha la maggiore incidenza è proprio il colloquio individuale perché focalizza la propria attenzione sulle esigenze e necessità dello studente in modo estremamente mirato.
8. Consapevolezza della scelta
La scelta post-diploma si rivela spesso frutto di riflessioni incomplete, parziali e talvolta superficiali. Agire sulla consapevolezza significa avvicinare al contesto reale le riflessioni degli studenti, senza intaccare la libera scelta. Un momento di confronto approfondito è utile per guardarsi allo specchio e riflettere su aspetti immateriali quali desideri, aspirazioni, inclinazioni, oltre ad un’autovalutazione delle proprie capacità. Anche una conoscenza più approfondita del mondo del lavoro e delle sue dinamiche è elemento rilevante nel processo valutativo e decisionale.
9. Ridurre le paure
La scelta post-diploma è uno dei primi atti di responsabilità della vita adulta. Grazie ad essa si determina in buona parte il futuro professionale della persona. Tale momento di passaggio risulta particolarmente delicato, soprattutto in quanto svolto a cavallo tra l’adolescenza e la vita adulta. In questa fase emergono con tutta la propria forza le paure, che si sommano alle già presenti incertezze che riguardano l’identità, la relazione con i coetanei e con gli adulti. Per questo è molto importante agire sulla riduzione delle paure, facendo leva sulla fiducia in se stessi e nel proprio impegno. Non negare le difficoltà, anzi averle ben chiare (il percorso non sarà facile per nessuno) ma imprimere un senso di sana sfida per esprimere il meglio di sé, con l’impegno e la determinazione. Affrontare un contesto che indica ancora un’ampia disoccupazione giovanile con lo spirito di chi non attende che tutto sia dovuto ma che si applica con impegno per generare valore.
10. Educazione al lavoro
Indirettamente questo progetto incide come forma di educazione civica al lavoro. L’idea di lavorare in coerenza con i propri valori, e poterli affermare generando ricchezza (nel senso più alto del termine) è un messaggio molto forte, sia come forma di attivazione di energie, sia per riaffermare la centralità del lavoro come fondamento del vivere sociale. Poter svolgere un’attività lavorativa che ha ripercussioni ambientali e sociali, come nel caso dei green jobs, è un modo forte per stimolare l’entusiasmo, generare motivazione e partecipazione sociale condivisa. Quasi sempre i concetti di lavoro e sostenibilità sono scissi, come appartenenti a due domini diversi. Di conseguenza anche i valori posseduti dalle persone tendono a non dialogare, provocando anche una scissione delle azioni concrete. Creare un collegamento tra queste due sfere apre scenari inediti a livello di possibilità: il messaggio forte che passa è che la sostenibilità pu essere una grande opportunità di lavoro e pu diventare il modo per esprimere i propri valori. Affermare che tutto ci sia possibile, ascoltando anche i preziosi racconti dei testimonial, pone l’evidenza dei fatti al di sopra di opposte speculazioni.