Il Lavoro è sofferenza. Il Lavoro è felicità.

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Il termine ‘Lavoro’ deriva dal latino labor che significa ‘fatica’, addirittura in alcune regioni il suo sinonimo è ‘travaglio’, che deriva da tripalium, uno strumento di tortura.

In fisica il concetto di ‘Lavoro’ è stato introdotto con una valenza probabilmente diversa:

“il lavoro è il trasferimento di energia cinetica tra due sistemi attraverso l’azione di una forza o una risultante di forze quando l’oggetto subisce uno spostamento e la forza ha una componente non nulla nella direzione dello spostamento.” (da Wikipedia)

In questa definizione sono presenti alcune parole chiave quali Energia, Forza, Direzione, Spostamento.

Non c’è lavoro senza Energia. E l’energia non può che nascere dalle persone, che organizzate in gruppi e società, applicano questa energia collettiva per generare un cambiamento. Ma andando a fondo alla questione, tale energia nasce nell’intimo dell’animo umano, scavando tra necessità, aspettative, desideri, sino ad arrivare ai sogni più profondi che ognuno di noi porta con sé. E’ il nostro animo più nascosto che muove il mondo, quindi è laggiù che bisogna guardare se si vuole capire il motivo delle cose.

Non c’è lavoro senza Forza. La forza non è altro che la determinazione, perseveranza, costanza nel perseguire gli obiettivi, propri e collettivi. Un’energia senza forza porterebbe ad una esplosione (o implosione), che non condurrebbe da nessuna parte, anzi probabilmente sarebbe distruttiva. La forza consente all’energia di perseverare nel raggiungimento del proprio scopo.

Non c’è lavoro senza Direzione. E’ fondamentale sapere dove andare per avanzare. Energia e forza, senza una direzione, produrrebbero effetti disordinati, spesso contrastanti e confusi, che non farebbero altro che annientarsi a vicenda producendo il caos. La direzione è il faro da seguire ed ha un ruolo di fondamentale importanza. A tutti i livelli. Per la singola persona, per conoscere cosa desidera, e quindi mettersi in cammino; per un’organizzazione, per allineare gli sforzi collettivi verso un unico fine; per la società, per evolvere in modo armonico verso una condizione nuova e migliore.

Non c’è lavoro senza Spostamento. Lo spostamento è la risultante delle azioni precedenti, è la concretizzazione in divenire tra desiderio e realtà, è un processo fascinoso e magico che plasma la nostra vita, le organizzazioni e la società.

Per questo il Lavoro non può essere solo patimento e sofferenza. Il Lavoro è entusiasmo, è gioia, è felicità, perché è lo strumento che ci consente di raggiungere i nostri sogni e di costruire una società migliore.

Può e deve essere così.

Buon primo maggio

Matteo Plevano