Innanzitutto perché è necessario. Per evolvere non ci si può accontentare della mediocrità o dello status quo, bisogna osare e tenere lo sguardo al cielo.
In secondo luogo perché l’Italia è la culla dell’Economia Civile, nata dal pensiero illuminista del ‘700 e che trova le proprie radici nell’umanesimo rinascimentale e in secoli di cultura. Tale patrimonio non può essere solo relegato in una teca di cristallo da far ammirare a turisti in bermuda: esso può e deve divenire un modello pervasivo dell’intera società, dall’economia alla tecnologia, dal lavoro al senso di comunità.
Ma non ci accontentiamo. L’ambizione è anche quella di osare, esplorare dentro noi stessi, per capire maggiormente cosa ci muove e guardare in faccia, talvolta, anche ai nostri lati oscuri, fatti di egoismi, convenienze, invidie, per superarli o quantomeno tenerli a bada.
Perché davanti a noi abbiamo probabilmente la più grande sfida della nostra storia, quella di modificare l’intero sistema economico e sociale in chiave sostenibile e socialmente responsabile.
E allora non resta che far convergere le energie, generare fiducia, aprire alla collaborazione, sviluppare le potenzialità umane: scaricare tutta questa ‘potenza’ a terra in azioni concrete, che generino il cambiamento auspicato.
Non sarà cosa semplice ma ce la faremo!